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DROGA, USURA E APPALTI
Dati allarmanti: in aumento la presenza della criminalità organizzata in Lombardia

Aumentano le estorsioni nei confronti dei negozianti. Con la crisi legata al Covid preoccupa anche il fenomeno dell'usura e del riciclaggio dei "soldi sporchi"

MILANO – Milano e la Lombardia nelle spire della Piovra. Cocaina, usura, appalti: la morsa soffocante delle organizzazioni criminali di stampo mafioso stinge la regione. Del resto lo disse anche Giovanni Falcone: “Segui i soldi e troverai la mafia”. E di fatto la criminalità organizzata da tempo si è radicata su tutto il territorio lombardo, da quando ha capito che l’unico modo per acquisire potere è abbandonare una dimensione strettamente locale e seguire i flussi economici collocandosi nei gangli produttivi del nord Italia, ma anche all’estero: la ‘Ndrangheta è diventata una delle principali multinazionali della cocaina, la camorra napoletana ha messo radici in Spagna sulle coste più in auge dal turismo, e tutte le organizzazioni della criminalità organizzata nel tempo hanno cominciato a gestire un pezzo sempre più grande di economia del Nord Italia, e in particolare in Lombardia. Un fenomeno dilagante sia per ottenere profitti, sia per “ripulire” legalmente i soldi sporchi guadagnati con le attività illecite.

Sempre più in aumento, a causa ora anche della crisi economica legata al Covid, sono ad esempio le estorsioni nei confronti dei negozianti. La musica non cambia anche per il fenomeno mafioso dei  cosiddetti “colletti bianchi” che gestiscono aziende che di facciata appaiono legali, in particolare nel settore edilizio.

Per dare conto di quanto la presenza della criminalità organizzata stia aumentando in Lombardia, basta sfogliare i procedimenti iscritti dalle Procure per reati di competenza della direzione distrettuale antimafia riportati da Truenumber.it  Ebbene, nel distretto di Milano, che fa capo alla Lombardia occidentale, nel 2019 era stato raggiunto il record di 209. Solo in quell’anno e nel 2018 erano stati superati i 200. In precedenza, dopo un picco di 192 nel 2011 procedimenti erano scesi a livelli minori, per esempio a 132 del 2012 e a 135 del 2017. Anche nel distretto di Brescia, che ha competenza sulle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova, nel 2019 è stato toccato un triste record: iscritti 101 procedimenti.

Provvedimenti interdettivi

Come accade con i consigli comunali “inquinati” dalla presenza mafiosa, anche nel caso delle aziende la giustizia può decidere di intervenire, e sostituire gli organi dell’impresa nella gestione della società. Oppure può interdire, per mano del prefetto, un’azienda dal partecipare ai bandi pubblici e avere rapporti con la Pubblica Amministrazione. Solo nella prima metà del 2020 sono stati 33 queste misure interdittive in Lombardia. È la regione dove ve ne sono stati di più dopo Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, con quest’ultima che detiene il record nazionale di 108 negli ultimi cinque mesi. una riduzione nel 2020. I procedimenti a Milano sono scesi a 141, e a Brescia a 77.

La crisi legata al Covid può aiutare la mafia in Lombardia e in tutta Italia

E ora, come è accaduto anche in passato, si teme che la crisi economica dovuta al Covid possa scatenare una nuova ondata criminale. Il copione in questi casi è sempre lo stesso: un investitore legato alla mafia con le buone o con le cattive acquisisce o entra con quote importanti in una azienda in difficoltà. La utilizzerà per pulire denaro o guadagnare utili, magari risollevandone le sorti grazie all’abilità nell’ottenere appalti grazie ai rapporti privilegiati con politici e funzionari.

Basti pensare che secondo una recente indagine di Demoskopika il giro d’affari della mafia nel solo settore del turismo del Centronord.è pari a 2,2 miliardi. E ora alberghi e altre strutture ricettive, fiaccate dalla pandemia, sono un boccone molto facile per mafia siciliana, ‘Ndrangheta, Camorra. E la Lombardia è la quarta regione maggiormente in pericolo anche per questo tipo di infiltrazione, sempre secondo Demoskopika. Dopo Campania, Lazio, Sicilia, Calabria e Puglia.

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