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Sri Lanka
Disastro ambientale, la nave dei veleni sta affondando

L’affondamento rappresenta «il peggiore scenario ambientale», ha riferito la dottoressa Ajantha Perera, attivista ambientalista cingalese. Colpo mortale anche per il mercato ittico

Il cargo che sta affondando

Sri Lanka -Disastro ambientale in Sri Lanka. Una nave cargo che trasportava sostanze chimiche pericolose ha preso fuoco mentre era ancorata al largo della costa occidentale del Paese. La portacontainer X-Press Pearl, che batte la bandiera di Singapore, si trovava a 9,5 miglia nautiche (18 chilometri) da Kepungoda, città situata tra la capitale Colombo e Negombo. L’incendio è stato spento  grazie al lavoro in sinergia della marina cingalese e di quella indiana. Nel frattempo tonnellate di granuli di materie plastiche hanno però inondato i litorali e zone strategiche per la pesca.

Centinaia di squadre sono impegnate in questi giorni per ripulire le spiagge. 

Ora la portacontainer, un gigante con una lunghezza di 186 metri, sta affondando. La poppa ha già toccato il fondale marino, a una profondità di 21 metri. 

Centinaia di tonnellate di olio combustibile potrebbero fuoriuscire dai serbatoi di carburante (in totale la nave ne trasportava 348 tonnellate) e disperdersi nel mare. La fauna e la flora marine rischierebbero così di venire devastate.

L’affondamento rappresenta «il peggiore scenario ambientale», ha riferito la dottoressa Ajantha Perera, attivista ambientalista cingalese: un disastro per gli ecosistemi di una vasta area al largo del lo Sri Lanka. «Con tutte le merci pericolose, l’acido nitrico e il carburante nella nave, affondando la nave distruggerà l’intero fondale marino».

 

Un «colpo mortale» per l’industria ittica

L’Agenzia per la protezione marina dello Sri Lanka ha detto che si sta attrezzando per bloccare e disperdere il carburante qualora avvenisse una perdita. Sono già state messe in atto misure di emergenza per proteggere la laguna di Negombo e le aree circostanti ed è stata sospesa tutta la pesca da Panadura a Negombo.

Joshua Anthony, a capo del sindacato regionale della pesca, ha avvertito che l’affondamento potrebbe essere «un colpo mortale» per l’industria ittica locale. «Non possiamo andare in mare, il che significa che non possiamo guadagnarci da vivere».

La cronaca del devastante incidente

La X-Press Pearl, costruita solo pochi mesi fa, in precedenza aveva affrontato le consuete operazioni di scarico e carico merci prima nel porto di Hamad, in Qatar, e poi in quello di Hazira, in India. Era partita da Hazira il 15 maggio per arrivare a Colombo nella notte del 19 maggio. 

Il 20 maggio l’equipaggio aveva segnalato la presenza di fumo a bordo e il 21 è esploso un incendio sul ponte della nave. Il 23 maggio 12 membri dell’equipaggio sono stati fatti evacuare per fare spazio ad altrettanti vigili del fuoco. 

Il 25 maggio, quando la situazione è peggiorata, sono stati evacuati anche gli altri 13 membri dell’equipaggio e i 12 pompieri. Due membri dell’equipaggio sono rimasti feriti durante le operazioni di evacuazione e uno è risultato positivo al Covid-19.

Un terribile carico tra prodotti chimici e plastiche

Al momento dell’incendio la nave trasportava 1.486 container, di cui la maggior parte è stata incenerita. Ottantuno container contenevano merci pericolose, incluse 25 tonnellate di acido nitrico, cosmetici e altre sostanze chimiche. Almeno il contenuto di uno dei container con l’acido nitrico si è già riversato in mare. Il restante carico era costituito da prodotti alimentari, veicoli, parti di veicoli e prodotti automobilistici, forniture di costruzione e di produzione e materie prime, granuli di polietilene e altre merci.

La prima perdita di acido nitrico

I funzionari dello Sri Lanka credono che l’incendio sia stato causato da una perdita di acido nitrico di cui l’equipaggio era a conoscenza dall’11 maggio. X-Press Feeders ha detto che le informazioni secondo cui alla nave è stato negato rifugio in Qatar e in India dopo la scoperta di una perdita di acido sono errate. «È stato chiesto sia al porto di Hamad sia a quello di Hazira di scaricare un container che perdeva acido nitrico, ma non c’erano a disposizione strutture specializzate che potessero occuparsi del problema», ha chiarito l’azienda. In ogni caso, i funzionari hanno presentato una denuncia alla polizia contro il capitano della X-Press Pear, che martedì primo giugno insieme all’ingegnere della nave è stato interrogato dalle autorità per oltre 14 ore. Un tribunale ha emesso un ordine che impedisce al capitano, all’ingegnere capo e all’ingegnere aggiuntivo di lasciare il Paese.

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