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LEGNANO
“Ha una gamba di legno, non può aver violentato la nipote quattordicenne”: assolto

La ragazza aveva accusato lo zio di averla violentata in macchina, mentre veniva accompagnata a catechismo, vicino alla parrocchia Cardinal Ferrrari a Legnano

LEGNANO – A salvarlo dalla condanna per violenza sessuale ai danni della nipote minorenne, sono state la sua gamba di legno e la sua stazza. Assolto perché il fatto non sussiste un uomo di 46 anni che era stato accusato dalla nipote di averla violentata in macchina quando lei aveva 14 anni. A raccontare la vicenda nel dettaglio è stato il quotidiano La Prealpina con un articolo pubblicato oggi, 20 giugno, a firma Sara Crespi. La ragazza, maggiorenne da un mese, ha dichiarato che lo zio aveva abusato sessualmente di lei in macchina, mentre veniva accompagnata a catechismo, vicino alla parrocchia Cardinal Ferrari a Legnano. L’episodio sarebbe avvenuto quattro anni fa, quando appunto la ragazza aveva 14 anni: nata in Albania nel 2003, venne mandata a vivere dalla zia a Legnano, sposata con l’imputato italiano. Ma il fatto che il 46enne abbia una grossa corporatura e una protesi di legno al posto della gamba destra, ha suscitato troppi dubbi sul fatto che lo stupro fosse veramente avvenuto, tra l’altro all’interno di un’auto molto piccola. Il collegio giudicante presieduto da Nicoletta Guerrero (a latere Giulia Pulcina e Veronica Giacoia) non ha creduto quindi alla versione della ragazza: “La dinamica del presunto rapporto completo nell’abitacolo è difficilmente compatibile con la struttura corporea oltremodo massiccia dell’imputato e con la menomazione fisica di cui risulta pacificamente affetto. La dinamica descritta dalla ragazza è di difficile realizzazione in ragione dello spazio ridotto dell’auto e della scarsa mobilità dovuta alle condizioni fisiche dello zio”. L’imputato – difeso dall’avvocato Giuseppe Lauria di Legnano – è stato quindi assolto perché il fatto non sussiste.

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