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La Lombardia è la regione con più stranieri: sono l’11% della popolazione

Dai dati dell'Istat si evince che gli stranieri sul territorio lombardo sono soprattutto giovani: solamente il 45.524, ovvero il 3,9%, ha più di 65 anni.

LOMBARDIA: La Lombardia è la regione d’Italia con più stranieri non solo perché è la più popolosa, ma chiaramente anche perché si tratta della regione economicamente più avanzata, e attira più immigrati in cerca di lavoro. L’effetto dell’afflusso di stranieri che dura ormai da circa 30 anni non è tuttavia solo economico, ma anche e forse soprattutto demografico. Gli stranieri residenti in Lombardia  sono 1.130.587 e rappresentano l’11,3% della popolazione residente. In Emilia Romagna sono 8.392 e nel Lazio 7.491.

Cittadini stranieri per Continenti Lombardia
Percentuale cittadini stranieri Lombardia

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 15,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (8,0%) e dall’Albania (7,8%). Al quarto posto si collocano i cinesi (5,7%), poi gli ucraini, i filippini, gli indiani, i bangladeshi, gli egiziani e i pakistani.

Nel 2020, l’anno della pandemia Covid-19, si è registrato un aumento degli sbarchi (34mila), dopo due anni di diminuzione (23mila nel 2018 e 11mila nel 2019). Mentre sono calate le richieste d’asilo (28mila nel 2020 contro le 43.783 dell’anno precedente). Nonostante la ripresa degli sbarchi, il fenomeno migratorio nel nostro Paese mostra i segnali di una fase di relativa stagnazione. Nel Belpaese è straniero poco meno di un residente su dieci. Tra i presenti (5.923.000 su una popolazione di 59.641.488), i regolari e residenti sono 5 milioni, i regolari non iscritti in anagrafe 366mila, mentre gli irregolari sono poco più di mezzo milione.

Tornando ai numeri in Lombardia e analizzando i dati dell’Istat, vediamo infatti che gli stranieri in Lombardia sono molto più giovani degli autoctoni: solamente 45.524, ovvero il 3,9%, ha più di 65 anni.  Il motivo è semplice: la gran parte degli stranieri sono giunti in Italia e in Lombardia molto giovani, intorno ai 20-30 anni, per cercare lavoro, e spesso assieme a figli minorenni, immigrati con loro o fatti arrivare dopo qualche anno, cosa che ha ulteriormente abbassato l’età media. Inoltre le famiglie di immigrati fanno mediamente più figli, anche se anche per loro negli ultimi anni vi è stato un calo della fecondità, ma il numero di bambini per donna rimane superiore a quello presente tra gli italiani. E non è da sottovalutare un’altra dinamica, che è sempre più evidente soprattutto negli ultimi anni, quella che vede molti stranieri tornare a invecchiare in patria dopo avere lavorato e avere messo da parte dei risparmi.

E così ben il 24,5% degli stranieri ha meno di 20 anni. Il 20% ha meno di 15.  Considerando coloro che vanno dai 15 ai 65 anni si arriva al 72,7%.

Anche volendo considerare solo chi va dai 25 ai 59 anni parliamo comunque del 62,3%. Anche da qui deriva l’importanza economica dell’immigrazione, soprattutto in una regione come la Lombardia in cui la gran parte degli stranieri lavora.

Ed è soprattutto nel capoluogo Milano (e provincia) che ci sono più gli stranieri in età lavorativa. Qui ben il 57,6% ha tra 30 e 59 anni e l’8% tra i 25 e i 29.

In Lombardia  il tasso di disoccupazione degli stranieri è pari al 12,4% (contro il 9,8% dei cittadini italiani), con punte più alte tra la componente femminile (16,3%) e i giovani (24%).

L’emergenza determinata dal Covid-19 ha posto in evidenza anche in Lombardia l’elevata percentuale dei migranti tra i key-workers, impegnati nella produzione dei servizi essenziali, quali la filiera agroalimentare, il settore sanitario e della cura, la logistica. In particolare è emersa la dipendenza dei sistemi di produzione alimentare dei paesi sviluppati dai lavoratori immigrati.

 

 

 

 

 

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