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IN AUMENTO GLI ANIMALI DOMESTICI
Per i nostri amici cani e gatti spendiamo ogni anno in Italia 3 miliardi di euro

Nel nostro Paese ci sono 60,3 milioni, meta dei quali sono pesci degli acquari. I gatti sono 7,3 milioni, mentre i cani si fermano a quota 7 milioni.

ANIMAL NEWS – Gli animali domestici sono una presenza sempre più numerosa nelle famiglie italiane. Ormai il loro numero ha raggiunto quello della popolazione: sono 60,3 milioni. Va precisato subito  che in questa cifra sono compresi anche i pesci degli acquari, che da soli sono la metà del totale (29,9 milioni) Dal punto di vista economico questa incredibile massa di animali sviluppa un notevole volume d’affari .

Dal 2014 al 2020 si registra un aumento medio del 2,4% l’anno di spese per animali domestici. Una cura così premurosa che ha convinto perfino l’Europa ad interrogarsi sulla necessità o meno di varare delle leggi per tutelare il sostegno degli animali. E in tempi di coronavirus non è ovviamente venuta meno l’attenzione dei proprietari nei confronti dei loro affetti non umani. Il pet food è stato parificato agli alimenti per le persone, le ordinanze restrittive lo hanno considerato tra le necessità e la catena distributiva non si è mai interrotta. E’ stato calcolato che le famiglie si sono preoccupate di accaparrare cibo per i loro animali allo stesso modo con cui hanno fatto scorte per loro stessi, scegliendo i canali di vendita — grande distribuzione, catene specializzate, servizi di e-commerce o negozi di prossimità — in base a come sono via via cambiate le regole sul lockdown e sugli spostamenti individuali.

I numeri confermano poi la propensione dei proprietari a ricorrere ad alimenti confezionati: li acquista il 97% dei proprietari di gatti e il 96% di quelli di cani. Una scelta che da un lato è di comodità e di praticità, ma che è al tempo stesso considerata di garanzia di equilibrio nutrizionale. Anche i veterinari, oggetto di una rilevazione specifica riportata nello studio, confermano di consigliare ai propri clienti alimenti industriali secchi o umidi, sia come alimentazione ordinaria sia per diete più controllate in presenza di patologie specifiche, considerandoli generalmente più adatti a garantire tutti i fabbisogni nutritivi (e nel 78% dei medici interpellati questo garantisce un aumento della vita media dell’animale) a dare garanzie dal punto di vista della sicurezza sanitaria e dei controlli nel processo produttivo.

I NUMERI DI CANI, GATTI , PESCI, UCCELLI E RETTILI 

In Italia vi sono circa  30 milioni di pesci negli acquari. Gli uccelli in casa sono 12,9 milioni.  I rettili 1,4 milioni). E poi vi sono ovviamente i cani e i gatti che continuano ad essere presenti con numeri tra loro simili nelle case degli italiani, con una leggera prevalenza dei gatti, che sono 7,3 milioni, mentre i cani si fermano a quota 7 milioni. Ma in quali case? La ricerca mette in evidenza che il 58% degli animali domestici vive all’interno di appartamenti ma anche che il 55% appartiene a famiglie dove sono presenti anche bambini e ragazzi. Non solo: chi ama gli animali non ne ha uno soltanto, ma mediamente almeno 2 (per precisione statistica: 2,16). E la propensione ad allargare ai pet il proprio cerchio domestico è maggiore nelle famiglie più numerose (quelle che hanno più di tre membri). «L’importanza degli animali d’affezione in Italia appare evidente già dal dato numerico — sottolinea Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco —. Sono a tutti gli effetti parte integrante delle famiglie e contribuiscono al loro benessere. Lo constatiamo in questi tempi di Covid-19: il beneficio di un animale da compagnia è inestimabile, sia per i singoli sia per i nuclei più numerosi, perché la sua presenza riduce lo stress e la solitudine». Proprio questa tendenza si traduce nei numeri già in parte accennati. Per l’alimentazione di cani e gatti si sono spesi lo scorso anno 2 miliardi e 78 milioni di euro, per tutti gli altri animali da compagnia la somma è stata di 12,5 milioni di euro, spesi per l’acquisto di mangimi e granaglie. Il valore degli accessori è stato di 70,6 milioni di euro, tra prodotti per l’igiene (il 40,2% del totale) antiparassitari (20,6%), masticativi (11,5%), giochi (7,8%) e altri prodotti come ciotole, guinzagli, cappottini e via dicendo (19,8%). Una voce calcolata a parte, per la sua specificità, è quella delle lettiere per gatto che da sola vale in un anno 73,7 milioni essendo utilizzate dal 97% dei proprietari che vivono in appartamento ma anche dall’80% di chi abita in una casa indipendente.

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