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MUGELLO (TOSCANA)
Ritrovato vivo il bambino di due anni scomparso da casa. Si trovava in un burrone

ll bambino è in buone condizioni: si trovava in una scarpata circa 3 km da casa, si era calato a 25 metri. A ritrovarlo un giornalista della Rai e un carabiniere

MUGELLOL’incubo è finito. È stato ritrovato vivo questa mattina, 23 giugno, Nicola Tantuirli, il bimbo di due anni scomparso dalla sua casa a Campanara, frazione isolata di Palazzuolo sul Senio tra i boschi del Mugello, la sera di lunedì.

A ritrovare il bimbo è stato un giornalista Rai, inviato della trasmissione “La vita in diretta”, Giuseppe Di Tommaso. Nicola è in buone condizioni, ma è stato comunque portato in via precauzionale in ospedale, al Meyer di Firenze, per accertamenti. Il piccolo si trovava in una scarpata, a circa 3 km da casa e si era calato a 25 metri.
Di Tommaso ha sentito dei lamenti provenire dalla scarpata e ha chiamato i carabinieri: «Stavo salendo su una strada sterrata e ho sentito provenire da una scarpata un lamento. Ero da solo perché mi ero sentito male poco prima, ed avevo fermato la macchina per riprendermi. Così ho iniziato a dire “Nicola, Nicola”, prima a bassa voce, poi urlando, fino a che non ho sentito chiaro “Mamma”. Era Nicola. La scarpata era ripidissima, quindi ho aiutato il carabiniere a salire col bambino, lo prendevamo in braccio a tappe»
Appena ritrovato, Nicola ha chiesto subito della mamma. Era impaurito ma stava bene.

“Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l’erba alta, mi ha detto “mamma”, mi sono avvicinato –  ha raccontato Danilo Ciccarelli, comandante dei carabinieri di Scarperia -. Ho provato una sensazione molto bella. Ho verificato subito se avesse  qualche lesione: non aveva nulla, solo qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l’ho portato piano piano in strada, anche con l’aiuto del giornalista nell’ultimo tratto. È stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma”

I genitori, Leonardo e Giuseppina, hanno subito potuto riabbracciare il figlio. Vivono in un casolare tra i boschi dell’Appennino e fanno gli apicoltori. La coppia aveva detto di aver messo a letto Nicola alle 19. A mezzanotte si erano accorti che non c’era più. Da martedì mattina si erano attivate centinaia di persone: vigili del fuoco, Soccorso alpino, unità cinofile, droni, carabinieri, associazioni di volontariato, gente del posto, protezione civile. E questo mattina l’urlo liberatorio: «È vivo, è vivo!».

 

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