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IL DRAMMA DI ARDEA
Sparatoria ad Ardea, morti un anziano e due fratellini. L’omicida si è poi suicidato

Si indaga per capire se si sia trattato di una vendetta o di un raptus improvviso. Il killer, disoccupato, soffriva di disturbi psichici

ARDEA (Roma) – L’orrore. Daniel e David avevano appena sfiorato la vita. Avevano 10 e 5 anni. Sono stati uccisi a colpi di pistola mentre giocavano vicino casa. Uccisi da un un 34enne italiano, Andrea Pignani, disoccupato (era laureato in Ingegneria) e con gravissimi problemi psichici che si è poi suicidato. Morto anche un anziano di 74 anni, Salvatore Ranieri, colpito a bruciapelo alla tempia dallo stesso 34enne.  Il dramma si è consumato domenica mattina ad Ardea, vicino Roma, a Colle Romito, un quartiere residenziale caratterizzato da una schiera di villette con giardino. Dopo aver sparato, l’uomo si è barricato dentro un appartamento e dopo circa tre ore i carabinieri dei gruppi di intervento speciali del Gis, entrati nell’appartamento, lo hanno trovato senza vita in camera da letto. Si è sparato con la stessa arma usata per uccidere i bimbi e l’anziano passante, che non era il nonno dei due bambini.

In passato Pignani aveva dato segni di squilibrio. In particolare nel maggio scorso la madre aveva richiesto l’intervento dei carabinieri nella loro abitazione in via di Colle Romito perché il figlio la stava minacciando con un coltello. I militari dell’Arma avevano bloccato il 34enne accompagnandolo poi in ospedale dove era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Poi era stato dimesso dopo una notte trascorsa in osservazione. Ingegnere informatico, al momento senza lavoro, Pignani era noto nella zona come un personaggio problematico e a volte anche violento che girava con una pistola in tasca che tirava fuori per impaurire le persone con le quali discuteva per i motivi più banali. «Viveva qui da poco – dicono alcuni residenti –  ma fin dall’inizio si è capito che avrebbe dato problemi». Si indaga dunque per capire se si sia trattato di una vendetta o di un raptus improvviso. Da chiarire ancora i rapporti del killer con il padre dei due fratellini, Domenico Fusinato, che sta scontando una pena di due anni ai domiciliari.

Quanto alla pistola in possesso dell’uomo, l’avrebbe conservata dopo la morte, circa un anno fa, del padre, che era una guardia giurata. Gli agenti avevano perlustrato allora la casa, me nessuna arma era stata trovata. Per questo era stata sporta denuncia.

Articolo in aggiornamento…

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