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TUTTI I DATI IN ITALIA
Vaccini, quattro ad oggi i decessi potenzialmente correlabili su un totale di 32,4 milioni di dosi

Le segnalazioni gravi sono al 10,4%. Per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono pervenute 66.258 segnalazioni su un totale di 32.429.611 somministrazioni

COVID 19 – La ragazza di 18 anni, Camilla Canepa, morta in Liguria dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Astra Zeneca ha riporto in primo piano il tema sulla pericolosità o meno di ricevere il vaccino anti Covid. E’ bene analizzare in merito i dati ufficiali dopo mesi di campagna vaccinale .

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha appena pubblicato, infatti, un report dettagliato sulla sorveglianza in merito alle conseguenze dei quattro vaccini i uso. I dati partono dal 27 dicembre 2020 e si concludono a fine maggio. I tutto sono pervenute 66.258 segnalazioni su un totale di 32.429.611 dosi somministrate. Il il tasso di segnalazione è quindi di 204 ogni 100mila dosi. Tra queste il 90% sono riferite a eventi non gravi. Quali? Dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Gli eventi segnalati arrivano soprattutto lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (83% dei casi). Gli eventi avversi gravi correlabili alla vaccinazione più spesso segnalati configurano un quadro di sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRNA (quelli di Pfizer e Moderna) e dopo la prima dose di Vaxzevria (il vaccino AstraZeneca).

Ad oggi sono quattro i decessi con possibile nesso causale, uno con vaccino mRna e tre con AstraZeneca. Per questi quattro casi non è stato registrato un nesso di causa-effetto, ma potrebbe esserci. Spieghiamo meglio, però, come si è arrivati a questo dato. In tutto le segnalazioni di decessi in seguito al vaccino sono state 328. Si tratta, è bene precisarlo, di semplici segnalazioni inviate prima di qualsiasi indagine sul possibile impatto del vaccino. Ebbene, di questi 328, si è giunti per ora alla conclusione che quattro potrebbero essere stati causati dal vaccino. In generale, comunque, non sono mai stati registrati shock anafilattici o reazioni allergiche importanti. Ancora più nel dettaglio, va precisato che dopo una prima analisi nella grandissima parte dei casi è stata rilevata la presenza di patologie che potrebbero aver causato da sole la morte e rendono molto complesso stabilire quanto abbia inciso il vaccino, qualora lo avesse fatto. L’Aifa ha utilizzato un algoritmo dell’Organizzazione mondiale della sanità che viene usato in questi casi: dallo studio è emerso che il 57,8% delle 328 morti non è correlabile al vaccino, il 36,9% è non si può determinare, il 3,6% è inclassificabile e l’1,8% è correlabile. Sono 4 in tutto, quindi, i decessi correlabili, secondo l’Aia.

I QUATTRO CASI

L’ultimo caso è relativo ad un uomo di 79 anni, con storia clinica di ipertensione arteriosa, pregresso intervento per triplice by-pass e impianto di pacemaker, morto in seguito ad un vaccino con una dose di tipo mRna. Gli altri casi si sono verificati con Vaxveria e si riferiscono a un uomo di 46 anni e a una donna di 32 anni, deceduti 12 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino per eventi di tipo trombotico e concomitante piastrinopenia e un terzo caso segnalato in questo ultimo rapporto che si riferisce a un uomo di 58 anni (affetto da ipercolesterolemia e sottoposto in passato a tiroidectomia), deceduto dopo 17 giorni dalla prima dose del vaccino.

LE ALTRE SEGNALAZIONI GRAVI 
Le segnalazioni gravi corrispondono al 10,4% del totalecon un tasso di 21 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (71,8%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68,7% delle dosi somministrate) e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (24% delle segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), al vaccino Moderna (3,9% delle segnalazioni e 9% delle dosi somministrare), e al vaccino COVID-19 Janssen (0,3% delle segnalazioni e 1,5% delle dosi somministrate).

 

 

 

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