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VOGHERA (PAVIA)
L’assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un marocchino durante una lite in strada

A sparare è stato Massimo Adriatici, avvocato e assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera. La vittima è Youns El Bossettaoui, 39 anni.  

VOGHERA (PAVIA) – Assessore leghista spara e uccide un marocchino di 39 anni dopo una lite. E’ successo ieri sera, 21 luglio, a Voghera, in provincia di Pavia. A sparare è stato Massimo Adriatici, avvocato e assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera. La vittima è Youns El Bossettaoui, 39 anni.  La sparatoria è avvenuta intorno alle 23 davanti a un bar in piazza Meardi. Secondo le prime ricostruzioni, effettuate dai carabinieri, sembra che prima della sparatoria ci sia stata una violenta discussione tra Adriatici e la sua vittima. L’assessore era stato il promotore di un’ordinanza anti-alcool emanata lo scorso 19 luglio che era entrata in vigore proprio la scorsa notte.

Adriatici è stato interrogato per tutta la notte, fino all’alba di oggi, e agli inquirenti ha spiegato che il colpo che ha raggiunto all’addome il 39enne sarebbe partito a seguito di una caduta dopo che era stato spinto a terra dalla vittima. Adriatici avrebbe chiamato la polizia per far arrivare una pattuglia in piazza Meardi, perché l’uomo avrebbe infastidito gli astanti di un bar. Quest’ultimo lo avrebbe sentito mentre faceva la telefonata e gli si sarebbe avvicinato: di lì sarebbe cominciata una lite, degenerata poi in una colluttazione. «Sentendo la mia telefonata mi ha spinto facendomi cadere. Il colpo di pistola mi è partito cadendo», avrebbe detto Adriatici agli investigatori. La sua pistola, calibro 22, sarebbe regolarmente detenuta.

La vittima è stata soccorsa dai sanitari del 118. Le sue condizioni sono apparse da subito disperate. L’uomo è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale.

L’assessore vogherese, titolare di uno studio di avvocatura molto noto e docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria, nonché ex docente dell’Università del Piemonte Orientale, è stato arrestato e si trova ora ai domiciliari.

In un’intervista del 29 marzo 2018 affermava che «l’uso di un’arma deve essere giustificato da un pericolo reale, per la persona che la usa, per le sue proprietà o quelle altrui. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Ovvero, la legittima difesa si configura se sparo per evitare che qualcuno spari a me, o non ci sono altro mezzi per metterlo in fuga ed evitare che rubi. Sparare deve essere l’extrema ratio, l’ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre».

 

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