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L'INFERNO NEL GRATTACIELO
Incendio a Milano, ora c’è i rischio che crolli tutto. Aperto un fascicolo per disastro colposo

Il rogo potrebbe essere stato causato dal malfunzionamento di un condizionatore o di qualche apparecchiatura che si trovava sul balcone del 15esimo piano

MILANO  – Si stanno concentrando su un video amatoriale le prime indagini degli inquirenti chiamati a vagliare le cause del rogo della Torre dei Moro, in via Antonini, divampato domenica pomeriggio, 29 agosto, a Milano. Si tratta  di un video di 25 secondi che riprende i primi istanti del rogo. Gli investigatori hanno definito i fotogrammi “elementi di indagine molto importanti”. Mostrano del fumo nero uscire dal balcone dell’appartamento al 15esimo piano e pochi secondi dopo le fiamme vive che escono verso l’esterno e iniziano a intaccare il rivestimento della facciata. Dal video si scoprirebbe quindi che l’incendio si sia originato da un angolo del balcone, vicino alla parete. Da qui il sospetto degli inquirenti che il rogo sia partito, probabilmente in maniera accidentale, proprio da lì. Non ci sono ancora certezze ma potrebbe anche essersi trattato del malfunzionamento di un condizionatore o di qualche apparecchiatura che si trovava sul balcone.

L’unica certezza, comunque, per ora è che l’incendio è iniziato da un appartamento del 15esimo piano. Il primo ad accorgersi di quanto stava succedendo è stato un ragazzo che abitava di fianco e che ha sentito l’odore acre di bruciato. È lui ad aver corso all’impazzata per le scale e a bussare alle porte degli altri appartamenti, lanciando di fatto l’allarme.

Chi è dentro al palazzo, ha fatto appena in tempo a scendere e a mettersi in salvo. Una manciata di minuti e il rogo aveva già avvolto il rivestimento esterno della facciata.

In meno di quindici minuti il grattacielo di 18 piani è avvolto come una torcia dalle fiamme. Una nuvola di fumo si alza in cielo, visibile da tutta la provincia di Milano, e sotto, sulle auto parcheggiate, sulle aiuole e nei cortili delle case vicine, precipitano vetrate, cemento e pezzi di rivestimento incandescenti come lapilli di un vulcano.

Il bilancio è stato a lungo provvisorio, perché solo a tarda notte, tra domenica e lunedì, i vigili del fuoco riescono a entrare in tutti gli appartamenti (3.700 metri quadrati totali) dopo aver sfondato e abbattuto le porte blindate. Ma come ha confermato il comandante Felice Iracà “non risultano dispersi, feriti o intossicati”. Tutti salvi i trenta inquilini presenti (su settanta).

E ora c’è il rischio concreto che crolli tutto: le temperature potrebbero aver minato la tenuta della gabbia esterna di metallo. Così da rendere ancora più complicato e pericoloso il lavoro dei vigili del fuoco che devono salire piano per piano con manichette e respiratori.

L’impianto antincendio è andato fuori uso, le autoscale arrivano al massimo al decimo piano. «Ho visto dei vigili del fuoco con le mani ustionate, stanno svolgendo un encomiabile lavoro, come sempre», ha commentato il sindaco di Milano Beppe Sala accorso sul posto.

Per tutti gli abitanti del grattacielo «Torre dei Moro», sorta nel 2011 in via Antonini, periferia sud di Milano, saranno notti da sfollati, in albergo o a casa di amici e parenti. C’è chi scappando non è neppure riuscito a prendere il cellulare.

Solo il caso e la prontezza dei soccorsi hanno evitato un tragico bilancio. “Quando siamo arrivati c’era una piccola fiammella che si vedeva da una finestra, siamo riusciti a salire e a chiamare tutti”, ha raccontato uno dei primi soccorritori.Il grattacielo è bruciato per ore. Solo a notte fonda i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le ultime fiamme. L’incendio, alimentato da alcuni spazi commerciali al pianterreno, ha attaccato anche i due seminterrati.

Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Pasquale Addesso hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. Non ci sono solo da capire le cause, ma soprattutto perché il fuoco si sia propagato così rapidamente. Sotto la lente ora progetti, materiali e le tecniche per l’esecuzione dei lavori.

Nel territorio che si espande fuori città dalla zona di via Antonini, luogo dello spaventoso incendio alla Torre dei Moro, s’incontrano via Ripamonti, viale Ortles e più a sud Rozzano e Buccinasco: qui vive una galassia di artisti spesso legati al mondo del rap. Musicisti e non. A cominciare da Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo con il brano «Soldi» che proprio nella Torre residenziale di lusso nella zona sud abitava, qualche piano più in basso dal focolaio dell’incendio. Il cantante è stato fra i primi a rendersi conto dell’incendio e a lasciare quindi l’edificio.

L’episodio è documentato dalla diretta Instagram di un altro cantautore, Morgan alias Marco Castoldi, che ha filmato il rogo del palazzo di quindici piani in diretta. Il suo loft è proprio di fronte all’edificio distrutto ed era fra i primi passanti in strada a riprendere con i telefonini: «Mi sono reso che c’era qualcosa di strano, un calore molto forte contro i muri di casa» ha detto Morgan, «quando poi ero in strada mi sono reso conto che si trattava del palazzo dove viveva anche Mahmood».

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