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SUL LAGO DI GARDA
Sirmione, accusato di stalking il comandante della polizia locale: “Voleva uccidere la sua ex e poi suicidarsi”

"Con una pistola caricata con due proiettili - scrive il pm Alessio Bernarde - si è recato dalla donna con il chiaro intento omicidiario-suicidiario, ma senza poi riuscirci"

SIRMIONE (Brescia) – Non riusciva a darsi pace. Non voleva accettare che la storia con la sua ex fosse finita. Era per lui un’ossessione. La tormentava, la molestava, la assillava, le rendeva una vita un’inferno. Un tormento quotidiano. Un calvario impossibile da sopportare. Ma questa volta lo stalker non è un cittadino qualunque. E’ un comandante della Polizia locale, precisamente il capo dei vigili urbani di Sirmione, sul lago di Garda. Dalle carte processuali si scopre che l’uomo, 50 anni, aveva cercato contatti con la sua ex attraverso 592 fra messaggi e telefonate in un mese, prima dell’episodio culmine. Il comandante in questione si sarebbe presentato dall’ex fidanzata e convivente dopo averle inviato la notte prima un messaggio non proprio conciliante: «… allora io ti sparo, allora mi sparo io, entro domenica la storia dev’essere finita».

E dopo aver mandato un whatsapp dello stesso tenore anche alla ex moglie, dalla quale si era separato per iniziare la nuova relazione riuscendo a mantenere comunque un buon rapporto: «Ho deciso di farla finita, prendi i soldi dal mio conto corrente, non farli prendere a lei, scusami per il dolore che ti ho causato, ho sbagliato, prenditi cura di nostro figlio». Il giorno dopo, l’uomo si sarebbe di fatto presentato a casa dall’ex compagna, nella casa dove aveva abitato pure lui fino a poco tempo prima: “Con una pistola caricata con due proiettili – scrive il pm Alessio Bernarde – si è recato dalla donna con il chiaro intento omicidiario-suicidiario, ma senza riuscire nel piano grazie alla presenza della figlia della donna e dei vicini»

La chiarezza dell’intento, secondo l’accusa, è dovuta anche ad un altro elemento: i carabinieri, quando hanno sequestrato l’arma all’indagato, hanno trovato effettivamente due colpi nel caricatore. «Non è vero che avevo la pistola con me — si è difeso lui davanti al magistrato accompagnato dall’avvocato Luca Broli — Dentro l’astuccio non c’era l’arma ma una collanina che volevo regalarle». E quei due colpi trovati nel caricatore? «Non saprei, può essere che non l’ho scaricato l’ultima volta che sono andato al poligono».

Il comandante, in via precauzionale, è stato comunque sospeso dalle funzioni. Mentre l’ex compagna, che faceva la segretaria comunale a Sirmione, si è trasferita in Liguria. «Costretta dalla condotta dell’uomo», aggiunge il pm.

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