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BRESCIA
Svolta nel giallo di Laura Ziliani: arrestate due sue figlie e il fidanzato della maggiore. L’avrebbero uccisa per questioni economiche

Secondo gli inquirenti, la Ziliani sarebbe stata drogata dalle due figlie e dal fidanzato di una di lei. E poi sarebbe appunto stata uccisa.

BRESCIA – Svolta nelle indagini sulla morte di Laura Ziliani, la 55enne scomparsa da Temù nella mattinata dell’8 maggio 2021 e il cui corpo era stato poi rinvenuto l’8 agosto lungo le rive dell’Oglio. I carabinieri del Comando Provinciale di Brescia hanno arrestato oggi venerdì 24 settembre – si disposizione di un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Brescia – Paola e Silvia, ovvero le due figlie della Ziliani, nonché il l fidanzato della sorella maggiore, Mirto Milani, uno studente universitario di 27 anni.

I tre – secondo gli investigatori – avrebbero ucciso la 55enne in casa la sera del 7 maggio, il giorno precedente la denuncia della scomparsa. Denuncia fatta solo per depistare le indagini. Il cadavere sarebbe stato poi occultato in un luogo che ne ha permesso la conservazione per tre mesi. Secondo gli inquirenti, i tre avevano già tentato in precedenza di eliminare la donna: “ad aprile — si legge nell’ordinanza — avevano provato ad avvelenarla con una tisana, senza riuscirci”.

Dopo il ritrovamento l’8 agosto del corpo della donna lungo le rive dell’Oglio, era stata effettuata l’autopsia. Ebbene, dagli accertamenti tossicologici eseguiti dall’Istituto di medicina legale di Brescia è emersa la presenza di benzodiazepine: La Ziliani sarebbe quindi stata drogata dalle due figlie e dal fidanzato di una di lei. E poi sarebbe appunto stata uccisa. Il movente dell’omicidio sarebbe di natura economica: «I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici». Secondo il gip Alessandra Sabatucci «Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini». La premeditazione sarebbe confermata anche dalle intercettazioni: «Mirto ha fatto ricerche su come uccidere gente e crimini perfetti» avrebbe detto Silvia alla sorella Paola.

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