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TORINO
E’ morto Giampiero Boniperti, presidente onorario della Juventus. Aveva 92 anni

Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata

TORINO – È morto nella notte a Torino per una insufficienza cardiaca Giampiero Boniperti, presidente onorario della Juventus, di cui è stato una bandiera prima come calciatore e poi come dirigente. Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata per volere della famiglia.

Con la maglia bianconera Boniperti ha giocato 459 partite ufficiali: 443 in Serie A, 13 in Coppa Italia, 3 in Coppa dei Campioni. A lungo è stato il primatista di presenze in campionato per la Juventus, superato in questi ultimi anni da Del Piero e poi da Buffon. Eppure, quando era bambino si sarebbe accontentato – aveva raccontato qualche tempo fa – di portarla “una volta, per essere felice per sempre”. Di vittorie e soddisfazioni alla Juventus ne ha avute tantissime, sul campo, ma soprattutto dietro la scrivania: cinque scudetti da giocatore, nel ‘Trio magico’ con Charles e Sivori, tutti i trofei possibili, in Italia e nel mondo, nel suo ventennio da presidente.

La famiglia Agnelli lo volle al timone della società pochi anni dopo il suo ritiro dal calcio giocato. Negli anni ‘70 il calcio italiano entrò in una fase involutiva, messo all’angolo dalle nuove dottrine tattiche olandesi. Boniperti, presidente dal 1971, si spese per l’adozione di nuovi moduli, la cosiddetta zona mista. Lanciò alcuni dei più grandi calciatori della loro generazione, come Giuseppe Furino, Roberto Bettega, Paolo, Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Marco Tardelli e Franco Causio.

Con lui nacque lo «stile Juve», e cominciò il periodo di successi più duraturo nella storia del calcio italiano: nove scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa Uefa, facendo al contempo di Boniperti il dirigente più titolato nell’intera storia del calcio nazionale.

Boniperti era nato a Barengo il 4 luglio del 1928. Nel Dopoguerra giocò per una stagione nel Barengo, poi fu tesserato dal Momo Novarese ma arrivò subito la Juve, che pagò 60 mila lire fra le due squadre. Dalla Juventus è uscito 48 anni dopo, quando ha lasciato la presidenza effettiva. Fu calciatore dal 1946 al 1961, poi dirigente, poi presidente dal 1971 al 1990, infine amministratore delegato dal 1991 al 1994. Negli anni 80 in suo onore la mascotte ufficiale del club fu chiamata Giampi. Dal 2006 era presidente onorario. “La Juve – è un’altra delle sue espressioni più amate – non è soltanto la squadra del mio cuore, è il mio cuore”.

Da presidente, lasciava lo stadio alla fine del primo tempo, e seguiva alla radio il secondo; tra le tante sfide quelle più sofferte erano le stracittadine con il Torino, anche se ai granata ha segnato più di ogni altro bianconero: 14 gol (13 in campionato, 1 in Coppa Italia). “Il derby – aveva spiegato, da dirigente – mi consuma, amo troppo la Juve e ho così rispetto della Juve che non può essere altrimenti”.

Dopo il Mundial vinto dall’Italia nell’82 in Spagna, aveva messo fuori rosa, perché avevano chiesto un aumento, nientemeno che Paolo Rossi, Tardelli e Gentile. Una settimana di stop, un’amichevole saltata, prima di essere nuovamente ricevuti da Boniperti, e di firmare il contratto, con la concessione di un piccolo ritocco.

Dei tantissimi campioni che ha portato alla Juventus, due tra i più amati sono stati Scirea e Del Piero. Alla Juve ha fatto arrivare, dal Milan, un giovane Giovanni Trapattoni con il quale ha condiviso dieci stagioni con i primi successi internazionali. Una scommessa vinta contro gli scettici: con il ‘Trap’ alla guida, la Juve vinse subito lo scudetto con il record a quota 51, quando le vittorie valevano ancora due punti. È stato europarlamentare dal ’94 al ’99. Ma la sua grande, vera e unica passione è sempre stata la Juventus.

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